Valentino Rossi

Nell’articolo precedente abbiamo parlato di Tony Cairoli, uno dei più grandi campioni di Motocross agonistico degli ultimi anni. In questo articolo parleremo di un altro grande campione delle due ruote, ma stavolta della MotoGP.

Valentino Rossi è un pilota motociclistico e dirigente sportivo italiano. Tra i piloti più titolati del motociclismo, in virtù dei nove titoli mondiali conquistati (cinque dei quali vinti consecutivamente tra il 2001 e il 2005), è l’unico pilota nella storia del Motomondiale ad aver vinto il Mondiale in quattro classi differenti: 125, 250, 500 e MotoGP.  È inoltre proprietario dello SKY Racing Team VR46.

Figlio di Graziano Rossi, a sua volta pilota motociclistico a cavallo degli anni 1970 e 1980, nasce a Urbino per poi crescere a Tavullia, in provincia di Pesaro e Urbino. Grazie alla passione motociclistica del padre, Valentino vive fin dal suo primo anno di vita a contatto con i motori:

«Andavamo sul piazzale della Berloni, legavo con una corda la sua macchinina dietro al mio motorino e lo trainavo mentre faceva i traversi e il controsterzo. [Quanti anni aveva?] Forse manco due, me lo ricordo perché a due anni e mezzo ha avuto in regalo un motorino con le rotelle. Che ha tolto quasi subito.»

Graziano Rossi
valentino rossi e il padre

Fin da bambino ha sempre usato il numero 46, anche nelle annate in cui ha avuto la possibilità di sfoggiare il numero 1 di campione in carica, perché questo era il numero precedentemente utilizzato nel Motomondiale sia dal padre sia, successivamente, da un pilota giapponese di cui era molto appassionato, Norifumi Abe.

Carriera di Valentino Rossi

A Tavullia, Valentino Rossi prende confidenza con i motori fin da piccolo grazie al padre Graziano, e mostra subito il suo talento. Comincia con i go-kart, prendendo la licenza con un anno di anticipo, a soli 9 anni, ma passa presto alle più economiche minimoto, che al tempo non avevano ancora avuto lo sviluppo odierno, e prende la prima licenza come pilota del Moto Club Cattolica, sodalizio pioniere delle gare di minimoto. Fa le sue prime esperienze e gare presso la pista Motorpark a Cattolica, la prima omologata FMI.

A 13 anni prova per la prima volta la Aprilia AF1 125 Futura, ed esordisce poi nel campionato Sport Production del 1993 in sella a una Cagiva Mito 125. L’anno seguente partecipa contemporaneamente ai campionati Sport Production e GP italiani, riuscendo a vincere il campionato delle derivate di serie e a fare esperienza sui prototipi da GP. Nel 1995 vince il campionato italiano della classe 125, e si classifica terzo nell’europeo della stessa categoria.

valentino rossi

Classe 125

La stagione 1996 del Motomondiale sancisce l’esordio nel campionato del mondo di Rossi. Dopo alcune prestazioni di rilievo, conquista la sua prima vittoria nel Gran Premio della Repubblica Ceca, a Brno, gara in cui mette a segno anche la sua prima pole position; ottiene, inoltre, un terzo posto in Austria, e conclude la stagione al nono posto della classifica generale.

Nel 1997 passa dal team privato AGV alla squadra ufficiale Aprilia Racing e, in sella alla RS 125 sponsorizzata Nastro Azzurro, vince il suo primo titolo mondiale con 321 punti. Nel corso della stagione ottiene undici vittorie (Malesia, Spagna, Italia, Francia, Olanda, Imola, Germania, Brasile, Gran Bretagna, Catalogna e Indonesia), un secondo posto in Austria, un terzo posto in Repubblica Ceca e quattro pole position.

Valentino Rossi

Classe 250

A partire dal 1998 corre nella classe 250. Trascorre il primo anno all’interno del team Nastro Azzurro e nel corso della stagione ottiene cinque vittorie.

Nel 1999, promosso a unico pilota del team ufficiale Aprilia, si laurea campione del mondo della 250 con 309 punti; ottiene nove vittorie (Spagna, Italia, Catalogna, Gran Bretagna, Germania, Repubblica Ceca, Australia, Sudafrica e Brasile), due secondi posti (Olanda e Imola), un terzo posto in Argentina e cinque pole position.

Classe 500 e MotoGP

Il 2000 è l’anno del passaggio alla classe 500, nonché del cambio di scuderia: firma, infatti, un contratto con la Honda e anche lo sponsor principale, Nastro Azzurro, lo segue nella nuova avventura. Nel 2001, ultima stagione prima dell’avvicendamento tra le mezzo litro e le nuove MotoGP, vince il terzo titolo iridato, il suo primo nella classe regina: ottiene undici vittorie, un secondo posto in Olanda, un terzo posto in Francia, quattro pole position e 325 punti. Il Motomondiale 2002 è il primo corso con i regolamenti della classe MotoGP, caratterizzata dai nuovi motori a quattro tempi da 990 cm³. Rossi, nel frattempo migrato con tutta la sua squadra sotto le insegne del factory team Repsol Honda, alla guida della nuova RC211V a cinque cilindri ottiene 11 vittorie e 355 punti, che gli consentono di vincere il quarto titolo mondiale: diventa il primo motociclista della storia a laurearsi campione in quattro classi differenti.

Nell’anno successivo vince nuovamente il titolo con 357 punti, ma il campionato 2003 è anche quello in cui si logora definitivamente il rapporto tra la Honda e Rossi, il quale, in scadenza di contratto, rifiuta il rinnovo proposto dalla casa di Tokyo. Il tutto sfocia in uno dei trasferimenti più clamorosi nella storia del motociclismo, con Rossi che scende dalla RC211V, moto di riferimento della categoria, per accettare la scommessa della rivale Yamaha.

Yamaha 2004 – 2010

Viene seguito in Yamaha da quasi tutti gli elementi chiave della vecchia squadra, in primis il capotecnico Burgess, con lui sin dalla prima stagione in 500, facendo sì che l’avvicinamento al campionato finisca preda di tensioni e ripicch: Honda arriva persino a negare a Rossi una prassi consolidata dell’ambiente, ovvero la possibilità di provare la nuova moto prima della scadenza formale del suo precedente contratto.

valentino rossi

Nonostante ciò, pur con pochi mesi di messa a punto alle spalle, Rossi trionfa in quella che è una gara subito entrata nella storia delle due ruote e ricordata a posteriori dallo stesso Rossi come la più significativa della sua carriera anche per il serrato duello, fatto di sorpassi e controsorpassi al limite, col rivale di sempre, Max Biaggi.

Il 2010 segna, la fine della prima esperienza in Yamaha: nel corso dell’anno, infatti, sono andate ad acuirsi sempre più le frizioni, sia verbali sia in pista, col compagno di team Lorenzo, portando i rispettivi staff tecnici a vivere in pratica da separati in casa all’interno del box Yamaha, come fossero due rivali di marca. Ritrovatosi scalzato dallo spagnolo anche nelle gerarchie della casa giapponese, già in piena estate, nel dopo-gara di Brno, il prossimo passaggio di Rossi alla Ducati viene ufficializzato.

Ducati (2011- 2012)

Durante il biennio in Ducati, che a posteriori si rivelerà il più buio della sua carriera, il pesarese non ottiene alcuna vittoria, collezionando come massimo bottino appena tre podi. Secondo dichiarazioni successive, il problema di questo deludente periodo era legato al mezzo, che non permetteva di essere guidato in modo da essere all’altezza dei rivali, costringendo i suoi piloti, Rossi e il compagno di squadra Hayden, ad adottare rischiose e spesso infruttuose condotte di gara.

Il ritorno in Yamaha

Dopo il poco interessante biennio in Ducati, il 2013 vede Rossi di nuovo in sella alla Yamaha, casa dove riesce a tornare, nonostante il burrascoso addio del 2010, grazie all’opera di mediazione del direttore tecnico Lin Jarvis; qui va nuovamente a far coppia con Lorenzo, campione in carica. Al debutto stagionale, il 7 aprile in Qatar, ottiene il secondo posto proprio dietro al compagno di squadra, e davanti all’esordiente Márquez.

valentino rossi podio 2013 qatar

Nella gara d’esordio del 2014 giunge secondo in Qatar, per poi ottenere quattro podi consecutivi che gli permettono di issarsi al secondo posto della classifica generale. Rinfrancato da un’annata che lo ha visto tornare ai suoi giorni migliori, la stagione 2015 si apre nuovament e in Qatar, con il successo al termine di una gara che vede il podio completato dai connazionali Dovizioso e Andrea Iannone. In avvio della stagione 2016, giunge secondo in Argentina e trionfa a Jerez, dove scatta dalla pole position e vince la gara mantenendo la testa del Gran Premio dal primo all’ultimo giro.

valentino rossi e lorenzo

Inizia la stagione 2017 con un terzo posto in Qatar, dopo essere scattato decimo dallo schieramento, e un secondo posto in Argentina, tra l’altro festeggiando a Termas de Río Hondo i suoi 350 Gran Premi nel Motomondiale. Il 2018 vede Rossi in risalita nella classifica generale, chiusa al terzo posto grazie a una buona costanza di rendimento, tuttavia rimanendo lontano dall’insidiare la lotta al titolo fra Márquez e Dovizioso. Inizia in maniera positiva la stagione 2019 con due secondi posti in Argentina e in Texas, ma si ritrova a vivere una seconda parte di campionato totalmente deludente.

valentino rossi - lorenzo

Lo SKY racing team di Valentino Rossi

Già durante la parte finale della sua carriera agonistica, Rossi amplia il suo raggio d’azione nel motociclismo intraprendendo l‘attività dirigenziale. Dal 2014 è fondatore e proprietario dello SKY Racing Team VR46, nato in partnership con Sky, che si divide tra una squadra ufficiale nel Motomondiale e un junior team presente nel Campionato Italiano Velocità.

Legata allo SKY Racing Team VR46 è anche la VR46 Riders Academy, progetto nato anch’esso nel 2014 con l’obiettivo di formare nuovi piloti.

Influenza nella cultura di massa

Rossi gode di grande popolarità tra gli appassionati di motociclismo e tra i giornalisti per il suo carattere estroverso. Famose sono le sue trovate per festeggiare le vittorie assieme ai membri del fan club, che lo accompagnano nelle gare del mondiale.

Il 31 maggio 2005 ha ricevuto una Laurea magistrale honoris causa in Comunicazione e Pubblicità per le Organizzazioni dall‘Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”.

valentino rossi

Nel marzo 2010, il Ministro degli Affari Esteri italiano ha consegnato a Rossi il primo Winning Italy Award per il suo contributo alla valorizzazione dell’immagine dell’Italia nel mondo.

Curiosità su Valentino Rossi

Il soprannome “Dottore” gli è stato dato dai meccanici per la sua capacità di diagnosticare con precisione i problemi delle moto che guida e di suggerire le soluzioni ai suoi tecnici. Il campione ha sempre amato tantissimo questo soprannome e ne ha fatto un marchio riconoscibile.

Valentino è un maniaco dell’ordine sia sulla pista che nella vita privata. Ha però un grosso difetto: è un ritardatario cronico e non riesce davvero a essere puntuale, se non quando deve tagliare il traguardo.

Ha una vera e propria fissazione per il colore giallo e più di una volta questo lo ha portato a contrasti con gli sponsor.

Una tartaruga come portafortuna: il portafortuna per un motociclista dovrebbe essere un animale veloce come un ghepardo, invece a Rossi piace andare controcorrente e da anni il suo è una tartaruga Ninja che ha comprato appena iniziato a correre e ora porta sempre con sé.

In attesa delle prime indiscrezioni sul nuovo calendario della MotoGP ci auguriamo di rivivere al più presto le emozioni forti che solo Valentino è in grado di trasmetterci!

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4 Commenti su Il Dottore più famoso d’Italia: Valentino Rossi

  1. Sentivo che non è sicuro che il prossimo anno continui a correre, io spero proprio che lui voglia proseguire almeno un’altra stagione.

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